Il Ristorante dell’Amore Ritrovato di Ito Ogawa è un romanzo di suggestioni. Dolce. Intenso. Attorno al cibo ruotano storie, ricordi, e futuro. Al cibo è assegnato il ruolo di tradurre i sentimenti, d’interpretare le persone, quasi sintetizzarle. Ne definisce le peculiarità, fa emergere i lati di ognuno, quelli che per il lettore valga la pena scorgere.
Il cibo come protagonista e Ringo
Il cibo come protagonista, viene messo in evidenza dalla voce narrante di Ringo, una ragazza che in cucina ritrova la sua anima, il suo senso più intimo. Al cibo è legata la sua memoria e diventerà la via per reinventare presente e futuro.
Ringo offrirà un dono prezioso a chi prenoterà nel suo ristorante. Sarà un dono che andrà ben oltre il cibo. Attraverso il cibo, infatti, soddisferà l’anima dei suoi clienti, previa un incontro conoscitivo per poter stilare il menù più appropriato. Il cibo diviene nelle sue mani uno strumento evocativo. Di memoria. Strumento di recupero di quei battiti del cuore dimenticati. I profumi, le cotture, gli ingredienti divengono la cura dell’anima, la risoluzione di un problema, lo scioglimento di un dubbio o il motivo della nascita di un nuovo legame. Il cibo cura il cuore e delinea l’orizzonte del futuro.
Il senso delle piccole cose
Il senso delle piccole cose nel romanzo “Il Ristorante dell’Amore Ritrovato” , attraverso l’osservazione e la riflessione di Ringo, diviene motivo di riflessione per lo stesso lettore. Sono spesso la natura o il il cibo stesso le figure retoriche per esprimerlo o coglierlo:
..."Adesso il cielo incantevole del crepuscolo sembrava estendersi all'infinito. Era proprio come se il pianeta affondasse in un enorme barattolo di miele."...
..." Ogni piccola cosa mi mandava in visibilio, al punto che avrei voluto baciare Dio sulla guancia per mostrargli la mia gratitudine: il tepore di un uovo appena deposto stretto fra le mani e avvicinato al viso..."
..."Grazie infinite per la cena", disse con una voce gentile come un angolino soleggiato a inizio primavera."...
Il rapporto madre-figlia
Il Ristorante dell’Amore Ritrovato di Ito Ogawa affronta anche il tema del rapporto madre-figlia. E lo fa in un modo insolito, inaspettato e profondo. Complicato, apparentemente freddo, saturo d’incomprensione è da sempre il rapporto madre-figlia tra Ringo e la figura materna, eppure…eppure non tutto è come sembra… Ito Ogawa riesce a far comprendere come i punti di vista e, soprattutto le supposizioni, non siano non sola la voce del cuore, ma neppure la verità oggettiva e di come sia facile creare inutili incomprensioni e crepe in un legame che in realtà, nel profondo, è pervaso dall’Amore.
"Ci sono cose che non possono assolutamente tornare. Ma che al tempo stesso, pur non potendo tornare, restano eternamente presenti.E ci sono poi moltissime cose, dormienti da qualche parte in questo mondo, che basta cercarle pazientemente per trovarle".
Perché mi è piaciuto
Mi è piaciuto perché nel romanzo “Il Ristorante dell’Amore Ritrovato“, l’autrice giapponese Ito Ogawa scompone la complessità dell’essere umano, dando valore ai sentimenti e alle emozioni, esaltando gli aspetti positivi di ciascuno, mettendoli in luce, saturandoli d’amore, riconoscenza, gentilezza e interiorità. Svela il potere del cibo come medicina del cuore nel suo significato più complesso e completo, soprattutto se a cucinarlo sono le mani di chi ama ogni ingrediente, la sua consistenza, il profumo e la stagionalità.
Titolo: Il Ristorante dell’Amore Ritrovato; Autore: Ito Ogawa; Editore: Neri Pozza; Pagine 184; euro 15,00
Nota: mi sento di sottolineare l’esistenza di un capitolo del libro un po’ troppo forte per tutti coloro che amano gli animali, pur riconoscendo il retaggio di tradizioni antiche e culture fondate sull’allevamento e l’agricoltura come basi fondamentali di sostentamento. Non va inoltre dimenticato che si tratta di un romanzo.